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Spesso si tratta anche di piccoli importi ma avere l’Amministratore e il Condominio con il fiato sul collo non è mai una cosa piacevole: cosa possono fare e cosa invece non possono fare l’Amministratore e il Condominio? Spese condominiali non pagate: rischio il pignoramento della casa? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Spese condominiali non pagate: rischio il pignoramento della mia casa? Per chi ha delle spese condominiali in arretrato il timore costante che accompagna tutte le sue giornate è che l’appartamento possa essere pignorato dall’Amministratore di Condominio e possa così finire all’asta. Le domande più frequenti riguardano aspetti legali quali l’esistenza o meno di limiti entro i quali l’Amministratore o gli altri condomini possono agire o se esiste un importo minimo al di sotto del quale non è possibile pignorare la casa di chi ha delle spese condominiali arretrate. Se questo è il tuo caso, se queste e tante altre sono le domande che ti assillano ogni giorno e se ti stai chiedendo se a causa delle spese condominiali non pagate casa tua può essere pignorata e venduta all’asta, in questo articolo potrai trovare tutti i chiarimenti necessari.

 

L’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

L’art. 9 della legge n. 220 del 2012 “Riforma del Condominio” recita testualmente:
salvo che sia stato espressamente dispensato dall’assemblea, l’Amministratore è tenuto ad agire per la riscossione forzosa delle somme dovute dagli obbligati entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito esigibile”.

La legge n. 220 del 2012, quindi, riconosce all’Amministratore di Condominio l’obbligo di agire, entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio di riferimento, per la riscossione forzosa delle quote condominiali; ovvero l’Amministratore di Condominio deve attivare la procedura esecutiva per il recupero del credito nei confronti dei condomini morosi che non abbiano pagato le spese condominiali.

L’Amministratore di Condominio, quindi, deve agire contro i condomini morosi, ovvero che non abbiano pagato le spese condominiali. Il suo è un vero e proprio obbligo, non una mera facoltà.

 

L’art.1129 del Codice Civile, inoltre, rafforza questo obbligo dell’Amministratore di condominio prevedendo che “costituiscono, tra le altre, gravi irregolarità […] l’aver omesso di curare diligentemente l’azione e la conseguente esecuzione coattiva qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio“. In altre parole, l’Amministratore di Condominio deve agire contro i condomini morosi e se non lo fa viene ritenuto legalmente e personalmente responsabile di tale mancanza.

 

La Corte di Cassazione, nel caso in cui un condomino non paghi le spese, ha stabilito che se l’Amministratore non provvede ad attivarsi per recuperare le somme dovute al Condominio lo possono fare gli altri condomini, anche singolarmente.

 

AZIONI LEGALI: TEMPISTICHE E ITER PROCEDURALE

Entro il termine massimo di sei mesi dall’approvazione del bilancio consuntivo, l’Amministratore di Condominio ha l’obbligo di agire per il recupero delle spese condominiali non pagate.La procedura inizia con l’invio di una messa in mora per raccomandata al condomino insolvente: l’Amministratore, con la messa in mora, sollecita il condomino insolvente il pagamento dell’importo dovuto entro un termine stabilito.
Se il condomino non paga le spese condominiali nonostante la messa in mora, l’Amministratore prosegue con l’ingiunzione di pagamento presso il Tribunale e il condomino insolvente ha da questo momento 40 giorni utili per pagare il proprio debito. Scaduto il termine di 40 giorni senza che il condomino insolvente abbia pagato le spese condominiali l’Amministratore di Condominio procede con l’esecuzione forzata.

 

SPESE CONDOMINIALI NON PAGATE: rischio il pignoramento della casa?

Con l’apertura dell’esecuzione forzata si passa così al pignoramento: l’Amministratore o gli altri condomini aggrediranno quei beni del condomino moroso che garantiscono un immediato recupero del credito. Chi si ritrova con delle spese condominiali non pagate, quindi, potrà vedere pignorato il proprio conto corrente o un quinto del proprio stipendio o della propria pensione. Per prima cosa, però, l’Amministratore e gli altri condomini procederanno con il pignoramento dell’appartamento: si tratta di un bene immobile che non può essere sottratto dalle pretese dell’Amministratore o dei condomini, non può essere nascondo e ha un valore elevato in termini economici.

 

ANCHE SE SI TRATTA DI PRIMA CASA?

Si, anche se si tratta di prima casa. Il Condominio, nella persona dell’Amministratore o dei singoli condomini, può pignorare la casa di chi non ha pagato le spese condominiali anche se si tratta della prima casa.

 

ANCHE PER PICCOLI IMPORTI?

Il Condominio, nella persona dell’Amministratore o dei singoli condomini, può pignorare la casa di chi non ha pagato le spese condominiali a prescindere dal loro importo: anche a fronte di un debito di poche migliaia di euro chi non le abbia pagate può vedere la propria casa pignorata e venduta all’asta.

 

IN SINTESI

Spese condominiali non pagate: rischio il pignoramento della casa?Tornando alla domanda iniziale, la risposta è SIil mancato pagamento delle spese condominiali può portare al pignoramento del proprio appartamento; e ciò anche se si tratta di piccole cifre e anche se l’appartamento costituisce la prima casa.

La storia di come un debito di € 2.500 verso il condominio possa far finire la propria casa all’asta ce la racconta Giuliano che ha avuto la forza e il coraggio di chiamarci per chiedere aiuto. Nella testimonianza reale che segue, Giuliano ci spiegherà come abbia visto la sua casa pignorata e messa all’asta per un debito di appena € 2.500 verso il condominio. Nonostante le molte e oggettive difficoltà, noi di PUNTOZERO siamo riusciti a cancellare per sempre il debito di Giuliano e della sua famiglia sia verso il Condominio sia verso la banca. Ora Giuliano e la sua famiglia sono liberi dai debiti e la loro vita è tornata tranquilla e serena come prima di questa incredibile storia.